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Le criptovalute sono dei mezzi digitali di scambio la cui sicurezza è garantita dalla crittografia. Ormai esistono da oltre sedici anni ed è chiaro che sono qualcosa di più di una semplice moda passeggera. Tuttavia, molti ancora faticano a capire cosa siano e altrettanti continuano a dubitare del loro valore e uso pratico.
In effetti, le criptovalute sono asset molto diversi dalle valute tradizionali: innanzitutto, si tratta di strumenti non regolamentati né controllati da alcuna istituzione e che non richiedono intermediari per la gestione delle transazioni. Per il controllo delle operazioni viene infatti utilizzato un database decentralizzato, la blockchain, ovvero un registro condiviso da un network di utenti che si occupano di convalidare le transazioni in crypto.
Vediamo quindi tutte le informazioni chiave da conoscere a proposito delle criptovalute, da come funzionano a come sono regolamentate e cosa considerare prima di acquistarle.
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Cosa sono le criptovalute in parole semplici?
Una criptovaluta è una moneta digitale che utilizza la crittografia per garantire la validità di transazioni e pagamenti. Queste “monete” non esistono materialmente, bensì sono conservate in un portafoglio digitale. Ogni transazione segue un processo reso possibile dalla tecnologia blockchain e da meccanismi collaborativi di validazione delle operazioni.
Immagina di voler inviare una somma in criptovaluta a un amico. Per farlo dovrai aprire il tuo crypto wallet, ovvero il portafoglio digitale, quindi digitare l’indirizzo del wallet del tuo amico, un po’ come faresti con un IBAN, e l’importo che vuoi inviare.
A questo punto la transazione verrà registrata sulla blockchain della criptovaluta che stai inviando, ad esempio Bitcoin. La rete della blockchain è composta da migliaia di nodi, ovvero computer distribuiti in tutto il mondo, che lavorano insieme per verificare che le transazioni siano valide. I validatori andranno fondamentalmente a controllare che tu abbia abbastanza fondi nel wallet e che la firma digitale, ovvero il codice univoco generato dal tuo wallet, sia autentica.
Una volta verificata, la tua transazione viene inscritta insieme ad altre in un blocco della blockchain, ovvero una sorta di pagina digitale di questo registro immutabile condiviso da più nodi.
Che cos’è la blockchain?
In pratica, come anticipato, una blockchain è un tipo di database. La blockchain divenne famosa per essere la tecnologia a supporto di Bitcoin quando nel 2008 la criptovaluta venne discussa in un paper sui sistemi di pagamento elettronici peer-to-peer.
Il paper portava la firma di Satoshi Nakamoto, sebbene si ritenga che questo sia uno pseudonimo dietro cui si nascondono una o più persone. Il progetto della criptovaluta prevedeva che si sarebbero creati soltanto 21 milioni di Bitcoin.
La blockchain è essenzialmente un registro pubblico che riporta ogni singola transazione, che sia in Bitcoin o altre crypto. Il registro viene distribuito su numerosi computer, ed è impossibile modificarlo o cambiarlo retrospettivamente. Stando ai sostenitori delle criptovalute, le transazioni sulla blockchain sono più sicure dei sistemi di pagamento tradizionali.
Approfondisci con Blockchain, cos’è e come funziona
Come funzionano le criptovalute?
La maggior parte delle criptovalute funziona senza l’appoggio di un’autorità, come potrebbe essere una banca centrale o un governo. Questo fattore rappresenta una differenza fondamentale rispetto alle valute tradizionali, come ad esempio l’euro o il dollaro.
La sicurezza delle criptovalute è affidata alla tecnologia blockchain, piuttosto che essere garantita dai sistemi governativi.
Invece di esistere come una quantità fisica di monete o banconote, le criptovalute esistono solo su Internet. Puoi vederle come token virtuali il cui valore è determinato dalle forze di mercato generate da chi vuole venderli o acquistarli.
Al giorno d’oggi, esistono più di ventimila criptovalute, disponibili sui principali exchange. Con una capitalizzazione di mercato di oltre 1,9 trilioni e un prezzo di circa 96.000 $ a inizio dicembre, Bitcoin resta di gran lunga la più importante e preziosa.
La capitalizzazione di mercato di una criptovaluta è data dal prezzo unitario della valuta moltiplicato per il numero di unità esistenti. Tra le principali crypto rientrano anche Ethereum, XRP e Tether, con una capitalizzazione di mercato di, rispettivamente, 446 miliardi, 145 miliardi e 135 miliardi di dollari circa (dati CoinMarketCap dicembre 2024).
Le criptovalute possono essere acquistate con il denaro tradizionale, come l’euro, come le altre valute scambiate nel forex trading, possono poi essere a loro volta usate per acquistare un gamma di beni e servizi in continua espansione. Hanno lo stesso valore in ogni paese, il che facilita i trasferimenti globali da persona a persona e risolve il problema dei tassi di cambio.
Al mondo esiste solo un numero limitato di Bitcoin. Le criptovalute sono spesso paragonate a forme digitali di asset come l’oro, dove una riserva di valore percepita è soggetta alle leggi della domanda e dell’offerta.
Al momento, è proprio questo il fascino delle criptovalute: il fatto che possano essere negoziate sulle borse, così come gli investitori possono acquistare azioni e vendere altri titoli sul mercato azionario.
Come sono regolate le criptovalute?
La risposta semplice è che non lo sono, almeno al di fuori dei confini della tecnologia della blockchain.
Per i regolatori finanziari di tutto il mondo, la sicurezza delle criptovalute in quanto classe di investimento resta un tema centrale. Per questo, lo stato legale delle crypto varia in modo considerevole da paese a paese. Per quanto nell’Unione Europea non siano soggette a restrizioni di sorta, altri paesi, come ad esempio la Turchia, hanno vietato i pagamenti in criptovalute.
Il loro comportamento volatile ha spinto però la Consob, l’autorità che regola il mercato finanziario italiano, e altri regolatori nell’Unione Europea, ad avvertire gli investitori del fatto che le criptovalute “sono soggette a estreme volatilità di prezzo e hanno mostrato chiare indicazioni della presenza di una bolla dei prezzi” e che chi le acquista “deve considerare che esiste la possibilità di perdere una porzione considerevole, se non la totalità, dei soldi investiti”.
La Consob cita in particolare come rischi delle criptovalute “l’assenza di tutele legali e contrattuali, di obblighi informativi da parte degli operatori e di specifiche forme di supervisione su tali operatori, nonché di regole a salvaguardia delle somme impiegate.”
Come si fa a guadagnare con le criptovalute?
Perché acquistare criptovalute? Chi investe in crypto mira a generare rendimento attraverso diverse strategie.
Una delle più diffuse consiste nell’acquistare criptovalute e mantenerle a lungo termine, una strategia nota nel mondo delle crypto con il termine hodling. Bitcoin è un delle scelte più comuni, visto il suo predominio nel mercato delle criptovalute e l’apprezzamento raggiunto negli anni, ma proprio il costo elevato dei token spinge molti a preferire altcoin più accessibili, come Ethereum, Solana o XRP.
Data l’elevata volatilità delle criptovalute, ad ogni modo, molti investitori preferiscono puntare sugli investimenti a breve termine. Chi fa day trading o investimenti orientati al breve termine punta a generare rendimenti comprando e vendendo criptovalute entro uno stesso giorno o in un arco temporale ridotto, in modo da sfruttare i loro rapidi movimenti di prezzo.
Leggi anche: Le migliori piattaforme per il day trading nel 2024
Come si acquistano le criptovalute?
Bitcoin e le altre criptovalute possono essere acquistate principalmente su piattaforme dedicate. Tra queste abbiamo una gamma di exchange e app di trading che permettono agli investitori di comprare criptovalute utilizzando le valute tradizionali (ad esempio euro o dollari) o scambiandole con altre criptovalute.
Per iniziare, è necessario creare un account sulla piattaforma scelta. Durante la registrazione, agli aspiranti trader viene normalmente richiesto di fornire un documento d’identità, un numero di telefono e un indirizzo e-mail.
I costi delle operazioni variano da un exchange all’altro. Alcuni provider impongono una commissione forfettaria, mentre altri addebitano una percentuale dell’importo totale della transazione. Per questo motivo, è utile confrontare i costi tra le diverse piattaforme e scegliere la più conveniente in base alle proprie esigenze e alla frequenza con cui si effettuano transazioni.
Quali sono i rischi di investire in criptovalute?
Quello delle criptovalute è un mercato complesso che, oltre alle grandi opportunità, presenta anche diversi rischi. Di seguito elenchiamo i principali:
- Sicurezza tecnica: conservare criptovalute in un wallet personale significa assumersi la piena responsabilità della protezione sia del dispositivo sia delle chiavi private, senza i quali non si potrà accedere alle proprie crypto. Affidarsi al wallet di un exchange, invece, espone gli investitori al rischio di perdere le criptovalute nel caso in cui la piattaforma fallisca o subisca attacchi informatici.
- Elevata volatilità: i prezzi delle criptovalute subiscono forti oscillazioni.
- Mancanza di dati storici sufficienti: anche in tutti gli investimenti la performance passata non è mai indice di quella futura, la relativa novità delle crypto rende qualsiasi previsione finanziaria altamente speculativa.
- Truffe e frodi: il mercato è particolarmente esposto alle minacce informatiche.
- Rischi normativi: qualsiasi cambiamento a livello legislativo o stretta normativa può incidere sul valore e sulla legalità delle criptovalute.