Spesso gli organi di informazione scrivono di come il governo cinese stia esercitando un controllo significativo sul mercato azionario nazionale, negando la libera partecipazione agli investitori stranieri o bloccandone le operazioni in borsa. Per acquistare azioni cinesi, è necessario utilizzare lo yuan (renminbi), che è sottoposto a controlli molto stringenti.
Dal 2012 solo alcuni investitori istituzionali (i cosiddetti Qualified Foreign Institutional Investors QFII) sono autorizzati a cambiare le proprie valute in renminbi e ad acquistare azioni cinesi di categoria A. Si tratta di titoli appartenenti a società con sede in Cina e negoziati in renminbi sulle borse di Shanghai o Shenzhen.
L’elenco dei QFII 2020 comprende UBS, Blackrock e Franklin Templeton: questi operatori rappresentano importanti partecipazioni nei portafogli degli ETF che abbiamo citato.
Tutti gli ETF del nostro elenco, tranne il primo, utilizzano la cosiddetta replica fisica. In altre parole, acquistano, possiedono e vendono i titoli rappresentati nell’indice. La loro facoltà di operare in questi termini dipende direttamente dal mantenimento dello status di QFII.
Per seguire le quotazioni del mercato azionario cinese, gli ETF possono anche utilizzare i contratti swap, impiegati dai fondi a replica sintetica. Uno swap è un contratto con cui il gestore di un ETF e una banca si impegnano ad effettuare una transazione di scambio. In cambio di una commissione, la banca si impegna a garantire al fornitore dell’ETF il valore dell’indice corrispondente.
Il nostro confronto include l’UBS MSCI China ETF (ISIN: IE00BKFB6K94), ovvero quello con il rendimento più elevato, che utilizza una struttura di questo tipo. L’ETF in questione non possiede fisicamente le azioni cinesi.
I rischi connessi agli ETF China su swap (sintetici) non derivano solo dalle condizioni del mercato cinese, ma soprattutto dal rischio di controparte.
Questi ETF si affidano a una banca che corrisponde il valore dell’indice. Se la banca fallisce, l’ETF potrebbe perdere i diritti stabiliti nell’ambito dei contratti di scambio e i suoi asset.