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I BTP sono strumenti di investimento tra i più popolari e apprezzati in Italia. Se vai in banca interessato a investire, è probabile che ti vengano proposti i BTP se il tuo profilo di rischio è conservativo o moderato, o se cerchi investimenti a lungo termine con un rendimento stabile.
I BTP, infatti, vengono considerati un investimento a basso rischio e ad alto rendimento grazie alla loro maggiore durata, al tasso d’interesse fisso e al rimborso del capitale investito garantito dallo Stato. In questa guida trovi tutte le informazioni pratiche sui BTP: cosa sono, come funzionano, come si acquistano, quanto rendono e quali sono le loro caratteristiche.
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Cosa sono i BTP
I BTP, acronimo di Buoni del Tesoro Poliennali, sono obbligazioni (bond in inglese) a media-lunga scadenza emesse dallo Stato italiano per finanziare la spesa pubblica e gli investimenti. Hanno una durata che varia da 18 mesi a 3, 5, 7, 10, 15, 20, 30 e 50 anni (per questo sono chiamati poliennali).
Si tratta di titoli di Stato a tasso fisso che presentano cedole annuali pagate ogni sei mesi e, a scadenza, restituiscono l’intero capitale investito. Se ad esempio investiamo 10.000 euro per acquistare BTP, questa stessa cifra ci viene restituita alla scadenza del titolo, a prescindere dal prezzo di acquisto.
Il rendimento deriva dal tasso di interesse delle cedole e dalla differenza tra il prezzo di acquisto e il valore del rimborso alla scadenza. Se acquisti un BTP a un prezzo inferiore al valore nominale realizzi un guadagno in conto capitale.
Introdotti dalla legge n. 941 del 27 dicembre 1953, i primi BTP della storia italiana sono stati emessi nel 1974, avevano una cedola annua al 7% e una scadenza al 1° aprile 1978.
I BTP sono negoziati sull’MTS (Mercato generale dei titoli di Stato) per operazioni superiori ai 2 milioni di euro e sul MOT (Mercato telematico delle obbligazioni gestito da Borsa Italiana) per investimenti da un minimo di 1.000 euro e multipli di questi.
Come funzionano i BTP
I BTP altro non sono che un prestito che il sottoscrittore fa allo Stato italiano. Alla scadenza del titolo, lo Stato rimborsa il capitale iniziale. Il guadagno per chi investe deriva dagli interessi che vengono corrisposti attraverso il pagamento di cedole durante tutta la durata del titolo. La cedola è, quindi, l’interesse che l’emittente paga periodicamente ai propri obbligazionisti.
Con i BTP, ogni sei mesi l’investitore incassa una cedola basata su un tasso d’interesse che resta fisso per tutta la durata del titolo, a meno che non si tratti di particolari tipologie di BTP, come il BTP Italia e il BTP€i che sono legati all’inflazione e di cui parleremo meglio tra poco.
Non si può capire bene come funzionano i BTP senza chiarire due concetti fondamentali che li caratterizzano: quotazione e rendimento.
Quotazione BTP
La quotazione dei BTP, ossia l’andamento del prezzo regolato dalla domanda e dall’offerta, dipende da una serie di fattori. All’emissione e alla scadenza i BTP hanno un valore nominale sempre uguale a 100. Il valore di acquisto sul mercato, invece, può variare e assumere sia quotazioni inferiori che superiori a 100.
- Quotazione alla pari: quando il prezzo del BTP al momento dell’emissione è di 100.
- Quotazione sopra la pari: quando il prezzo di un BTP è superiore a 100. Si ha quando le obbligazioni con tassi di interesse maggiori garantiscono cedole maggiori.
- Quotazione sotto la pari: quando il prezzo del BTP all’emissione è inferiore a 100. A scadenza l’investitore riceverà una somma più alta del capitale iniziale versato, ossia la differenza tra il prezzo di sottoscrizione e il valore nominale.
Puoi seguire l’andamento dei BTP sul sito di Borsa Italiana, dove sono riportate le quotazioni in tempo reale, i grafici, i rendimenti, le caratteristiche e le informazioni su ogni titolo.
Durante la sua vita, il prezzo dei BTP può oscillare al rialzo o al ribasso. Si ha un calo durante i periodi di incertezza sul debito pubblico dell’Italia, con l’investitore che viene remunerato di più per compensare il rischio. O ancora, quando altri tipi di investimenti, come le azioni, sono ritenuti più attraenti. Anche l’inflazione condiziona la quotazione dei BTP: se sale, anche i tassi delle obbligazioni salgono, e di conseguenza i prezzi dei BTP – che sono a tasso fisso e risultano meno remunerativi – scendono.
Rendimento Btp
Il rendimento dei BTP deriva:
- dal pagamento delle cedole due volte l’anno per tutta la durata del titolo;
- dalla differenza tra il prezzo di sottoscrizione o di acquisto e il valore nominale pari a 100 rimborsato alla scadenza.
La formula semplificata per calcolare il rendimento dei BTP è la seguente:
Cedola netta / il prezzo di acquisto del titolo * 100
Partiamo dal presupposto che all’emissione un BTP vale 100. Subito dopo il collocamento sul mercato, il suo prezzo inizia a fluttuare scendendo sotto o salendo sopra i 100. Prendiamo come esempio un classico BTP a lungo termine, il BTP 2067 (Btp Mz67) con cedola al 2,8%. Al momento dell’analisi il titolo è a quota 73 centesimi circa. Ciò significa che se un investitore vuole comprare 100.000 euro nominali del titolo, al prezzo di 73 centesimi, spenderebbe 73.000 euro. A scadenza otterrebbe il rimborso certo di 100.000 euro con un guadagno di 33.000 euro, più del 40%. Il rendimento annuo netto di questo BTP si avvicina al 4%. L’investitore che lo compra oggi incasserà ogni anno per i prossimi 43 anni la cedola pari al 2,8% annuo lordo. Il guadagno totale è superiore al 170%.
Se si tratta di un ottimo investimento non possiamo dirlo con assoluta certezza, considerando la lunga scadenza. L’unico dato sicuro è che da qui al 2067 lo Stato rimborserà il titolo a 100, ma non siamo in grado di prevedere cosa accadrà al titolo nel tempo, se il suo valore salirà o scenderà.
Facciamo un altro esempio prendendo il BTP 2037 al 4%. Nel momento in cui scriviamo, il suo prezzo è di 101,31 (quotazione sopra la pari). Chi acquista oggi il titolo e lo porta fino a scadenza, in 13 anni accumula una cedola annua al 4% e un rendimento effettivo a scadenza lordo del 3,86%. Volendo comprare 100.000 euro di valore nominale oggi, spenderebbe poco più di 101.000 euro e, a scadenza, otterrebbe un guadagno netto del 3,35%.
Per sapere quali sono i BTP che rendono di più, leggi i nostri approfondimenti:
Tipologie di BTP
Oltre ai BTP classici, esistono categorie di BTP che si possono distinguere per durata, obiettivi, rendimento dalle cedole, modalità d’acquisto e altre caratteristiche. Ecco quali sono e come funzionano.
BTP Italia
I BTP Italia sono titoli di Stato indicizzati all’inflazione italiana. Ogni sei mesi pagano interessi a tasso fisso sul capitale rivalutato all’inflazione del semestre di riferimento sulla base dell’indice ISTAT sui prezzi al consumo per famiglie di operai e impiegati (FOI) con esclusione dei tabacchi. Hanno un lotto minimo acquistabile all’emissione pari a 1.000 euro e possono essere acquistati online tramite home banking durante il periodo di collocamento, oppure all’emissione allo sportello presso la propria banca o un ufficio postale abilitato.
A differenza degli altri titoli di Stato, i BTP Italia sono gli unici con durata pari a 4, 6 e 8 anni. Il loro collocamento avviene tramite MOT ed è previsto un premio fedeltà, ossia una percentuale del valore nominale dell’investimento, per chi li acquista durante la prima fase del collocamento e li detiene fino alla scadenza.
BTP€i
I BTP€i sono i Buoni del Tesoro Poliennali indicizzati all’inflazione europea misurata dall’Eurostat, con scadenze che variano dai 5, 7, 10, 15, 20 ai 30 anni. L’investitore ottiene cedole semestrali il cui valore aumenta proporzionalmente con la crescita dei prezzi europei. L’ammontare di ciascuna cedola, infatti, è calcolato moltiplicando il tasso di interesse fisso, stabilito all’emissione, per il capitale sottoscritto rivalutato sulla base dell’inflazione verificatasi tra la data di godimento e la data di pagamento della cedola.
In sostanza i BTP€i, così come i BTP Italia, proteggono i detentori dall’inflazione e dalla perdita del potere d’acquisto realizzatasi nel corso della vita del titolo.
BTP Green
I BTP Green sono nuovi titoli di Stato legati alla finanza sostenibile, ossia destinati a finanziare la spesa pubblica per interventi a supporto della transizione ecologica e con un impatto ambientale positivo.
Sono caratterizzati da scadenza inferiore a 10 anni, cedole semestrali che garantiscono un reddito fisso insieme al rimborso del valore nominale alla scadenza. Gli investitori retail possono negoziarli sul MOT a partire da un taglio minimo di 1.000 euro o su altre piattaforme di trading. Scopri di più sul BTP Green 2045.
BTP Futura
Come suggerito dal nome stesso, i BTP Futura sono titoli di Stato pensati per il futuro del paese. La prima emissione dei BTP Futura è avvenuta, infatti, a luglio 2020, con lo scopo di finanziare le spese previste dal governo per affrontare l’emergenza Covid-19 e sostenere la ripresa dell’economia.
Per quanto riguarda le loro caratteristiche, i BTP Futura hanno una durata da 8 a 16 anni e cedole semestrali. Sono gli unici BTP rivolti esclusivamente ai risparmiatori e agli investitori privati. Vengono emessi, infatti, non tramite asta ma sulla piattaforma MOT di Borsa Italiana. In questo modo l’acquisto può essere fatto, oltre che in banca o in Posta, tramite home banking abilitato alle funzioni di trading. I BTP Futura sono anche gli unici titoli di Stato insieme ai più recenti BTP Valore che garantiscono cedole nominali crescenti nel tempo secondo meccanismo “step up”, cioè a tasso variabile crescente nel tempo. Nonostante ciò, il titolo conserva le caratteristiche di un’obbligazione a tasso fisso dato che il sottoscrittore conosce all’emissione l’ammontare di tutte le cedole che percepirà fino a scadenza.
BTP Valore
I BTP Valore sono buoni del tesoro poliennali dedicati agli investitori comuni e affini (mercato retail). Emessi per la prima volta a giugno 2023, sono arrivati al quarto collocamento, risalente a maggio 2024. I BTP Valore sono caratterizzati da cedole crescenti, calcolate sulla base di tassi prefissati che aumentano nel corso della vita del titolo, secondo il cosiddetto meccanismo step up, e da un extra premio fedeltà finale per gli investitori che lo acquistano durante l’emissione e lo detengono fino alla scadenza.
Ad oggi esistono quattro tipi di BTP Valore:
- Btp Valore Gn27 Eur (ISIN: IT0005547408). Emesso a giugno 2023, ha una durata di quattro anni, quindi scadrà a giugno 2027. I risparmiatori che lo deterranno fino alla scadenza naturale riceveranno un extra premio finale di fedeltà. All’emissione si tratta di un bonus pari allo 0,5% del capitale investito (e non indicizzato al PIL). Le cedole saranno periodiche e calcolate in base a tassi prefissati crescenti nel tempo, che saranno del 3,25% per i primi due anni e del 4% per i successivi due.
- Btp Valore Sc Oct28 Eur (ISIN: IT0005565400). Emesso a ottobre 2023, ha una durata di cinque anni e scadrà a ottobre 2028. Anche questo prevede un extra premio fedeltà dello 0,5% del capitale investito e cedole periodiche, ma pagate a cadenza trimestrale, così suddivide: 4,10% per il 1°, 2° e 3° anno; 4,50% per il 4° e 5° anno.
- Btp Valore Sc Mz30 Eur (ISIN: IT0005583478). Emesso a febbraio 2024, ha una durata di sei anni, cedole pagate ogni tre mesi con rendimenti prefissati e crescenti nel tempo sulla base di un meccanismo “step up” di 3+3 anni, e un extra premio finale di fedeltà pari allo 0,7 per cento. Nei primi tre anni, il tasso minimo garantito è del 3,25% all’anno, dal quarto al sesto anno è del 4%. Scadrà a marzo 2030.
- Btp Valore Sc Mg30 Eur (ISIN: IT0005594483). Ha una durata di sei anni e pagherà cedole a cadenza trimestrale con tassi fissi e crescenti. Per i primi tre anni il rendimento minimo garantito sarà pari al 3,35%, mentre dal quarto al sesto anno salirà al 3,9%. È inoltre previsto un premio fedeltà finale dello 0,8%.
Come comprare BTP
I BTP vengono emessi dalla Banca d’Italia tramite aste che si svolgono secondo un calendario annuale predefinito reso pubblico dal MEF all’inizio di ogni anno. Qui puoi consultare il calendario delle emissioni dei titoli di Stato nel 2024. Alle aste partecipano solo gli intermediari finanziari autorizzati (banche e società di investimento registrate presso la Banca d’Italia).
I risparmiatori possono acquistare i BTP in un momento successivo alla loro emissione sul MOT (Mercato telematico delle obbligazioni e dei titoli di Stato) sempre tramite intermediario, con una somma minima di 1.000 euro. Esiste un altro mercato per la compravendita di BTP: l’MTS (Mercato telematico dei titoli di Stato), riservato alle banche e alle imprese di investimento, dove l’importo minimo negoziabile è pari a 2 milioni di euro.
Nella pratica, puoi comprare BTP in banca o in Posta, rivolgendoti a uno sportellista che ti aiuterà a effettuare l’acquisto, oppure online (se si tratta dei BTP Italia) attraverso l’home banking della tua banca se abilitato alle funzioni di trading online. Tieni a mente che per acquistare BTP e altri titoli di Stato è necessario possedere un conto deposito titoli. Scopri come trovare il miglior conto deposito.
Sono previste commissioni di sottoscrizione o di negoziazione, ricezione e trasmissione degli ordini per la vendita anticipata o l’acquisto di BTP successivo all’emissione. I costi variano a seconda delle banche e di quanto stabilito nel contratto. Di solito i conti online sono i più convenienti.
Investire in BTP conviene?
Investire in BTP ha rischi e vantaggi. Come per qualsiasi tipo di investimento, nella scelta bisogna valutare il proprio profilo di rischio, l’orizzonte temporale e l’obiettivo dell’investimento.
Nel caso dei titoli di Stato il rischio non è tanto legato all’affidabilità dell’emittente, che è lo Stato, ma piuttosto ad altri aspetti come la durata. Il vantaggio dei BTP è che garantiscono cedole periodiche fisse (e in alcuni casi con rendimenti crescenti), quindi incassi regolari e predeterminati. Per queste caratteristiche, i BTP sono considerati tra gli investimenti più sicuri. Mantenerli fino a scadenza consente di ottenere un guadagno maggiore, ma c’è un’altra faccia della medaglia: se la loro scadenza è molto lontana nel tempo (pensiamo ai 30 o 50 anni), le variazioni dei tassi reali e dell’inflazione possono erodere il rendimento dei BTP, dato che il loro tasso rimane fisso. Infine, troviamo un vantaggio dal punto di vista della tassazione: tutti i tipi di BTP sono soggetti a un’aliquota fiscale del 12,5%, più bassa del 26% applicato alla maggior parte degli strumenti di investimento.
Per i dettagli leggi la nostra guida completa sulla tassazione dei BTP.
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Domande frequenti sui BTP
Cosa si intende per BTP?
I BTP, Buoni del Tesoro Poliennali, sono obbligazioni a lungo termine emesse dallo Stato italiano per finanziare la spesa pubblica e gli investimenti. Hanno una durata poliennale, in genere con scadenze da 3 a 50 anni, e presentano cedole (interessi) annuali pagate ogni sei mesi.
Cosa fanno i BTP?
I BTP sono titoli “a capitale garantito” perché prevedono il rimborso dell’intero capitale investito. Il rendimento è dato dal tasso fisso della cedola e dalla differenza tra il prezzo di emissione e quello di rimborso. Il rendimento è dato dal tasso fisso della cedola e dalla differenza tra il prezzo di emissione e quello di rimborso.
Quanto rende un BTP a 5 anni oggi?
Un BTP a 5 anni, come per esempio il Btp Tf1,1% Ap27 che scade l’1 aprile 2027, è oggi quotato 95 centesimi circa (dati Borsa Italiana al 24 luglio 2024). Acquistandolo oggi e mantenendolo fino a scadenza offrirebbe un rendimento annuo lordo del 3,1% e netto al 2,96.
Quanti BTP posso comprare?
Puoi decidere di acquistare un solo tipo di BTP oppure BTP di diverse tipologie, con scadenze e cedole diverse. Ricorda che per comprare BTP devi investire almeno 1.000 euro. All’emissione il valore del BTP è pari a 100, poi il prezzo sul mercato secondario può variare.
Cosa sono i BTP irredimibili?
I BTP irredimibili sono i titoli di Stato che non si possono redimere, cioè riscattare. Si tratta di obbligazioni perpetue, senza scadenza, in cui il sottoscrittore incassa solo la cedola. Nella storia italiana i bond perpetui sono stati utilizzati per finanziare la guerra in Etiopia nel 1935; nel 1981 il Tesoro annullò il carattere di irredimibilità di quei bond.
I BTP possono essere venduti prima della scadenza?
Sì, dal giorno in cui partono le negoziazioni sul Mercato Telematico delle Obbligazioni (MOT) i BTP possono essere liberamente venduti o acquistati alle condizioni di mercato, ossia al prezzo a cui sono quotati in quel momento. Alla scadenza il titolo viene invece rimborsato alla pari, ossia a 100.