Il BTP 2036 è un titolo obbligazionario con scadenza quindicennale emesso dallo Stato italiano nel febbraio del 2020. Questa obbligazione a tasso fisso offre una remunerazione annua dell’1,45% lordo, liquidata con cedole allo 0,725% staccate a cadenza semestrale.
Nell’approfondimento che segue conosceremo più da vicino i BTP 2036, spiegando cosa sono, come funzionano e per quando è fissata la loro scadenza, per poi esplorare il rendimento offerto da questo strumento finanziario.
Leggi anche: Btp Italia: cos’è, come funziona, rendimenti, pro e contro
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Cosa sono i BTP 2036
I BTP 2036 (ISIN: IT0005402117) sono obbligazioni con scadenza a 15 anni collocate dal Tesoro mediante un pool di cinque banche d’affari nel febbraio 2020. La data di scadenza di questo BTP, con la quale coincide la restituzione del capitale investito, è fissata al 1° marzo 2036 e il lotto minimo acquistabile è pari a 1.000€. Come tutti gli altri titoli di stato, è tassato al 12,5%.
La sigla BTP sta per buoni del Tesoro poliennali, ovvero titoli obbligazionari a medio-lungo termine emessi dallo stato italiano allo scopo sia di generare entrate destinate alla spesa pubblica e agli investimenti previsti dal Bilancio, sia di diversificare le risorse finanziarie di cui dispone.
Le obbligazioni che rientrano in questa categoria remunerano gli investitori con delle cedole staccate a cadenza regolare nell’arco di tempo che separa l’acquisto dei BTP dalla loro scadenza, in occasione della quale chi li ha comprati riavrà indietro il capitale corrisposto al momento dell’acquisto.
Le scadenze dei BTP sono comprese entro una forbice straordinariamente ampia che parte dai 18 mesi e raggiunge i 50 anni, come nel caso del BTP 2067 e del BTP 2072, che gli investitori italiani hanno eloquentemente ribattezzato BTP Matusalemme in virtù della sua scadenza particolarmente lontana, fissata al 1° marzo 2067.
Come funzionano i BTP 2036
Come tutti i buoni del Tesoro poliennali, i BTP 2036 sono negoziati sul MOT, il Mercato Telematico delle Obbligazioni, sul segmento DomesticMOT, pertanto la loro liquidazione è gestita tramite il sistema Euronext Securities Milan. Per comprare un BTP 2036 occorre un investimento minimo di 1000€ ed è possibile procedere all’acquisto nei giorni di borsa, dalle ore 9.00 alle 17.30, per tutta la durata del titolo.
La struttura di questi bond, come anticipato, è di tipo plain vanilla: in altre parole i BTP 2036 prevedono il rimborso del capitale alla scadenza del 1° marzo 2036 ed il pagamento di un interesse periodico, detto cedola, ogni sei mesi – il 1° marzo e il 1° settembre.
La prima cedola del BTP 2036 è stata staccata l’1 settembre 2020, mentre l’ultima sarà liquidata l’1 marzo 2036. È opportuno precisare che, sebbene l’importo delle sue cedole sia destinato a rimanere invariato nel corso dell’intera vita dell’obbligazione, il valore del BTP 2036 subisce variazioni in conto capitale: la somma che viene rimborsata agli investitori che intendano vendere l’obbligazione prima della scadenza, pertanto, può aumentare o diminuire nel tempo.
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BTP 2036: quotazione, rendimento e grafico
Fonte: Borsa Italiana
Il grafico traccia l’andamento del prezzo del BTP 2036 dall’emissione fino a oggi: da febbraio 2020 a marzo 2023, il suo valore si è mosso tra un massimo di 108,67 e un minimo di 68,25. Mentre scriviamo, la sua quotazione è a 69,8, ovvero ha superato il minimo storico del 2,29%.
Nonostante la scadenza non particolarmente lontana, il BTP 2036 ha dimostrato una volatilità piuttosto marcata per effetto dei forti rialzi dei tassi d’interesse, un fattore cui le obbligazioni sono più sensibili all’aumentare della loro durata.
Nelle ultime 52 settimane il prezzo del BTP 2036 è diminuito del 28,36%, passando da 96,14 a marzo 2022 a 69,87 alla data attuale. Attualmente il rendimento lordo dell’obbligazione è pari al 4,65%, mentre il rendimento netto ammonta al 4,42%.