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Il 2022 è stato un anno sfavorevole per il comparto obbligazionario, ma i BTP, Buoni del Tesoro Poliennali, sono tornati a offrire rendimenti interessanti grazie al rialzo dei tassi. Restano un tipo di allocazione prediletto dagli investitori perché meno rischioso. In questa guida parliamo dei BTP 2050, tra i BTP degli ultimi anni che hanno riscosso maggiore popolarità.
Emessi il 20 gennaio 2020 con scadenza il 1° settembre 2050, i BTP 2050 (Btp Tf 2,45% St50 Eur) sono titoli obbligazionari a lunga scadenza. Come stanno andando? Che rendimento offrono oggi? Conviene comprarli e tenerli nel portafoglio per una buona diversificazione? Vediamo caratteristiche e quotazione del BTP 2050 per trovare una risposta a queste domande.
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BTP 2050: cosa sono e come funzionano
I BTP sono titoli obbligazionari caratterizzati da scadenze medio-lunghe e cedole pagate semestralmente. Il BTP 2050 (codice ISIN: IT0005398406) è il Buono Poliennale emesso dallo Stato italiano a gennaio 2020 che scade a settembre 2050. Ha quindi una durata trentennale.
Si tratta di un’obbligazione a tasso fisso che prevede una cedola al 2,45% pagata il 1° marzo e il 1° settembre di ogni anno della durata del prestito. Il titolo, quindi, frutta interessi annui lordi posticipati, pagabili ogni sei mesi, pari al 2,45% del valore nominale del prestito. Alla scadenza lo Stato restituirà all’investitore il totale del capitale investito più l’interesse maturato.
I BTP 2050, così come gli altri BTP già in circolazione, possono essere acquistati sul mercato secondario:
- sul MOT (Mercato telematico delle Obbligazioni e dei Titoli di Stato), il mercato gestito da Borsa Italiana SpA dove i risparmiatori tramite intermediario possono comprare o vendere titoli di Stato e altre obbligazioni con un importo minimo di 1.000€;
- sull’MTS, il Mercato Telematico dei titoli di Stato riservato a banche e imprese di investimento, che possono negoziare titoli a partire da un minimo di 2 milioni di euro.
Qui una tabella riepilogativa con le principali caratteristiche dei BTP 2050.
BTP 2050 e BTP Romania 2050
Onde evitare confusione, è bene sapere che oltre al BTP 2050, a gennaio 2020 è stato emesso un altro BTP trentennale che ha attirato l’interesse degli investitori. Parliamo del BTP Romania 2050, nome ufficiale Romania Tf 3,375% Ge50 Eur, emesso dalla Romania il 30 gennaio 2020. Contrassegnato dal codice ISIN XS2109813142, il BTP Romania 2050 è un titolo di stato estero che viene negoziato a corso secco sul mercato secondario EuroMOT. Si può investire in obbligazioni estere sempre tramite banche, imprese d’investimento e agenti di cambio autorizzati alla negoziazione per conto terzi.
Questo BTP ha una cedola del 3,375% pagata con periodicità annuale e una scadenza fissata al 28 gennaio 2050. L’andamento del titolo dalla data di emissione, stando a quanto mostrato nel grafico della quotazione in tempo reale, è simile a quello del BTP 2050. Al momento della scrittura, ha un prezzo di 59,28 e un rendimento effettivo a scadenza lordo del 6,68%.
Quotazione BTP 2050
Nel suo primo anno di vita, la quotazione del BTP 2050 è stata al rialzo: il prezzo è aumentato del 25%. Nel corso del 2020, l’anno della pandemia di Covid-19, il tasso di inflazione è calato in modo significativo, portandosi in territorio negativo negli ultimi mesi dell’anno e le banche centrali hanno mantenuto i tassi di interesse a livelli bassi.
A partire dal 2021 abbiamo assistito a una lieve inversione di tendenza, fino a un crollo nel corso del 2022: con il rialzo progressivo dei tassi di interesse messo in campo dalla BCE per contrastare l’aumento dell’inflazione, sono scesi i prezzi delle obbligazioni, e di conseguenza anche quelli dei Buoni Poliennali del Tesoro.
Come mostrato nel seguente grafico, la quotazione del BTP 2050 ha segnato un importante ribasso, portandosi sotto la parità e toccando i 66-65 centesimi. Ai primi di marzo 2023 il BTP 2050 è quotato a 67,2 centesimi, con un rendimento effettivo a scadenza lordo del 4,6%.
Rendimento BTP 2050
Grazie al rialzo dei tassi messo in atto nel 2022 i BTP sono tornati a offrire buoni rendimenti nominali. Ora, per capire se conviene investire in BTP e quali acquistare, bisogna valutare alcuni aspetti. La scelta è innanzitutto soggettiva e dipende dai propri obiettivi d’investimento, composizione del portafoglio e propensione al rischio.
Una cosa da tenere in considerazione è che in periodi di tassi di interesse alti, sono da prediligere le obbligazioni a breve durata, mentre nel caso in cui ci si aspetta un abbassamento dei tassi, conviene puntare sulle obbligazioni a lunga durata. Questo perché i titoli a lunga durata sono più sensibili al rialzo dei tassi: le nuove emissioni, in questo caso, offrono rendimenti più interessanti di quelli che potrei già avere nel portafoglio.
Entrando più nel merito del rendimento dei BTP, esso dipende da due elementi:
- le cedole, che vengono pagate due volte l’anno, con cadenza semestrale, per tutta la durata del titolo;
- la differenza tra il prezzo di sottoscrizione o di acquisto e il valore nominale pari a 100 rimborsato alla scadenza del titolo.
Per calcolare il rendimento di un BTP bisogna dividere la cedola netta per il prezzo di acquisto del titolo e moltiplicare per 100.
All’emissione un BTP vale 100, dopodiché il suo prezzo è soggetto alle oscillazioni del mercato e può essere inferiore o superiore a 100. Prendiamo ad esempio il nostro BTP 2050 con cedola al 2,45%, il cui prezzo corrente è 67 centesimi circa. Se un investitore oggi volesse comprare 100.000 euro nominali dell’obbligazione, al prezzo di 67 centesimi, spenderebbe 67.000 euro. A scadenza si vedrebbe rimborsato sicuramente i 100.000 euro spesi per l’acquisto, con un guadagno di 33.000 euro. Se decide di tenerlo fino a scadenza, nei prossimi 27 anni accumulerà un interesse annuo al 2,45% e un rendimento effettivo a scadenza lordo al 4,6%, ottenendo un guadagno del 3,65%.
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