Indice
- Cos’è l’assicurazione sulla vita?
- A cosa serve l’assicurazione sulla vita?
- Come funziona l’assicurazione sulla vita?
- Quanto costa l’assicurazione sulla vita?
- Cosa copre la polizza vita?
- Cosa non copre l’assicurazione sulla vita?
- Tipologie di assicurazione vita
- Come scegliere il beneficiario di una polizza vita?
- Come riscuotere una polizza vita?
- Quali sono i vantaggi di una polizza vita?
- Quando conviene fare un'assicurazione sulla vita?
- Domande frequenti
L’assicurazione sulla vita è un tipo di assicurazione che fornisce sicurezza finanziaria ai beneficiari in caso di decesso dell’assicurato, aiutandoli a far fronte a spese quotidiane, debiti e mutui. Funziona così: una persona stipula una polizza assicurativa sulla propria vita e paga un premio periodico (annuo o a rate) alla compagnia assicurativa. Se muore durante il periodo di copertura, i beneficiari designati ricevono la somma di denaro (indennizzo o beneficio) concordata nel limite del massimale previsto dal contratto.
Prima di decidere il miglior tipo di polizza e il livello di copertura adatto a te, è importante capire bene come funziona l’assicurazione sulla vita.
Cos’è l’assicurazione sulla vita?
L’assicurazione sulla vita è un contratto tra te e una compagnia assicurativa. In cambio del pagamento del premio mensile, la compagnia paga una somma di denaro, nota come beneficio in caso di morte, ai beneficiari selezionati nel caso in cui dovessi morire durante il periodo di copertura della polizza.
Per i consumatori, la polizza di assicurazione sulla vita offre protezione finanziaria e una maggiore tranquillità. Può essere rassicurante sapere che la tua famiglia non dovrà affrontare difficoltà finanziarie quando non ci sarai più.
Le compagnie di assicurazioni sulla vita offrono una gamma di opzioni e pacchetti, e la migliore soluzione per te dipenderà dalle tue esigenze e dalla tua situazione personale.
A cosa serve l’assicurazione sulla vita?
Il denaro derivante dal pagamento di un’assicurazione sulla vita può essere utilizzato dai beneficiari per garantire sostegno finanziario a lungo termine o coprire spese immediate. Le sue principali finalità sono:
- Pagamento delle spese funebri
- Pagamento di tasse ereditarie o altre spese legali associate alla successione
- Estinzione di mutui, prestiti e altri debiti
- Copertura delle spese quotidiane precedentemente coperte dal reddito della persona assicurata
- Pagamento delle spese scolastiche e universitarie dei figli
Le famiglie che hanno stipulato un’assicurazione sulla vita possono spesso risparmiare alla propria famiglia l’angoscia di dover vendere una proprietà e cambiare casa in caso di morte di un genitore, ad esempio. Questo perché il pagamento dell’assicurazione sulla vita può coprire tutto o parte del debito ipotecario.
Molte polizze di assicurazione sulla vita prevedono anche altri vantaggi, come il pagamento in caso di diagnosi di malattia terminale. In questo caso, significa che la polizza pagherà una sola volta, in caso di malattia terminale o decesso, a seconda di quale evento si verifichi per primo.
Come funziona l’assicurazione sulla vita?
In parole semplici, l’assicurazione sulla vita funziona così: chi stipula la polizza paga un premio fisso per la copertura e indica un beneficiario (in forma scritta alla compagnia o tramite testamento). Quando muore, la compagnia paga ai beneficiari designati la somma di denaro concordata. Una polizza sulla vita dura tipicamente dai 10 ai 30 anni. Se alla scadenza della polizza l’assicurato è ancora in vita, non è previsto alcun pagamento del premio.
Il costo del premio dipenderà da una serie di fattori tra cui:
- La tua età: quanto più giovane sei, tanto minore è il rischio di sinistro e tanto più conveniente è il premio.
- Il tuo stato di salute e il tuo stile di vita. Se hai un indice di massa corporea (BMI) sano e non hai patologie preesistenti, il costo della polizza sarà inferiore.
- Se sei un fumatore o svapatore: chi fuma paga un’assicurazione sulla vita più alta rispetto ai non fumatori, a causa dei maggiori rischi per la salute.
- Le tue attività professionali/sportive svolte e alle abitudini di vita
- Anamnesi familiare: se esiste una storia familiare di morte prematura dovuta a ictus, patologie cardiache o tumori, ciò può incidere sul premio da pagare.
- L’importo della copertura di cui hai bisogno (l’entità del pagamento): i premi sono più alti quanto maggiore è il pagamento richiesto.
- Il tipo di polizza di assicurazione sulla vita: esistono diversi tipi di assicurazione sulla vita tra cui scegliere. Ad esempio, un’assicurazione a termine di livello, in cui il pagamento rimane lo stesso per tutta la durata della polizza, costerà di più rispetto a una copertura decrescente, in cui il pagamento diminuisce per ogni anno in cui si mantiene la copertura.
- L’eventuale presenza di sconti che riducono l’importo del premio.
Il genere dell’assicurato non fa alcuna differenza sul costo della copertura poiché non è legale per gli assicuratori applicare tariffe diverse sulla base del genere. Il mercato delle assicurazioni è vasto, per cui confrontare i preventivi delle polizze sulla vita è un buon modo per iniziare a capire qual è la giusta protezione sulla vita per te e la tua famiglia al prezzo più vantaggioso.
In linea di massima l’assicurazione sulla vita è annuale, cioè il premio viene pagato una volta all’anno. Tuttavia, i premi possono anche essere frazionati in rate mensili o semestrali. In tal caso, l’assicurato pagherà di più in quanto il premio viene maggiorato degli interessi di rateizzazione.
Leggi anche: Come funziona l’assicurazione vita caso morte
Quanto costa l’assicurazione sulla vita?
Fare un’assicurazione sulla vita ha costi abbordabili: potresti pagare una cifra tra i 15 e i 40 euro al mese. Tuttavia, tieni a mente che il costo delle polizze vita è influenzato da una serie di fattori, tra cui l’età, il capitale da assicurare, la durata del contratto e le eventuali garanzie aggiuntive.
Le polizze vita caso morte sono più economiche, in quanto prevedono la sola erogazione di un capitale in caso di morte dell’assicurato. Le polizze vita mista sono invece più costose, poiché prevedono la possibilità di riscattare il capitale in vita o di ricevere una rendita vitalizia.
Per avere un’idea più precisa del costo di una polizza vita adatta alle proprie esigenze, conviene fare un preventivo online sul sito delle compagnie o utilizzare un comparatore su cui confrontare i prezzi e scegliere l’offerta più conveniente.
Cosa copre la polizza vita?
L’assicurazione sulla vita copre in genere tutte le cause di morte, inclusi infarti, ictus e altre malattie come il cancro, nonché morte dovuta alla vecchiaia e per cause naturali.
Sarai coperto in caso di morte dovuta a un incidente stradale, ad esempio, a meno che non sia già previsto il risarcimento dall’assicurazione auto. La maggior parte delle polizze pagherà anche nelle tristi circostanze in cui l’assicurato si è tolto la vita (ma non nei primi 24 mesi di copertura).
L’assicurazione copre il rischio in tutto il mondo tranne nei Paesi in cui c’è una situazione di guerra, dichiarata o non dichiarata, o guerra civile: la copertura non opera se l’assicurato si trova già nel territorio interessato dagli atti di guerra e il decesso avviene dopo 14 giorni dall’inizio delle ostilità, o se l’assicurato si reca in un Paese dove c’è già una situazione di guerra o similari.
Cosa non copre l’assicurazione sulla vita?
Le polizze di assicurazione sulla vita prevedono esclusioni sulla base dell’età del contraente, che non può avere meno di 18 anni o un’età in genere dai 78/79 anni in su. Inoltre, nella maggior parte dei casi, non pagano se l’assicurato si toglie la vita entro i primi due anni di polizza o entro un anno in caso di riattivazione. Limiti ed esclusioni della polizza vita possono variare da compagnia a compagnia, ma in generale le condizioni sono molto simili o uguali. Ecco i principali casi non coperti dalle assicurazioni sulla vita:
- Delitti dolosi del contraente, assicurato o beneficiario
- Partecipazione ad atti di guerra, terrorismo, tumulto popolare o qualsiasi operazione militare
- Eventi nucleari
- Guida di veicoli e natanti senza patente
- Incidenti di volo su mezzi o con piloti non autorizzati
- Sport estremi
- Attività professionale a rischio
- Attività sportiva pericolosa (es: alpinismo e arrampicata, sci/snowboard, bungee jumping, immersioni subacquee kitesurfing, paracadutismo, pugilato, rafting, sport aerei in genere)
- Eventi avvenuti in uno qualunque dei paesi per i quali il Ministero degli Esteri ha sconsigliato di intraprendere il viaggio
- Suicidio, se avviene nei primi 2 anni dell’assicurazione o nei primi 12 mesi dall’eventuale riattivazione.
L’assicurato deve sottoporsi a visite mediche se ha più di 65 anni e 6 mesi e ha assicurato un capitale superiore a 400.000€.
Ricorda: un assicuratore può comunque rifiutarsi di pagare un sinistro se ritiene che l’assicurato non sia stato completamente aperto e onesto quando ha stipulato la copertura. Ad esempio, se non hanno rivelato una condizione di salute preesistente o una diagnosi passata.
È fondamentale essere onesti con il tuo assicuratore riguardo al tuo stato di salute e a qualsiasi condizione di cui hai sofferto (ora o in passato). Se nascondi informazioni importanti di questo tipo corri il rischio di invalidare la tua polizza di assicurazione sulla vita e di lasciare i tuoi cari senza rimborso in caso di morte.
Secondo una ricerca Forbes Advisor, le assicurazioni sulla vita rimborsano circa il 97% di tutti i sinistri.
Tipologie di assicurazione vita
Le polizze vita si suddividono in tre categorie:
Caso morte. La polizza vita caso morte consente ai beneficiari di ottenere il denaro se il soggetto assicurato muore. È utile se si ha un mutuo o si è la principale fonte di reddito per la propria famiglia, perché permette di proteggere i propri cari in caso di decesso. Rientrano in questa categoria sia la polizza temporanea caso morte, così chiamata perché ha una durata stabilita nel tempo (per esempio 10 o 20 anni), sia la polizza a vita intera, che non ha una durata fissa ma resta in vigore per tutta la vita dell’assicurato.
Nel primo caso, il capitale garantito viene erogato solo se la morte dell’assicurato avviene mentre la polizza è ancora valida, mentre nel secondo caso la polizza può essere vista anche come un’opzione di investimento a lungo termine grazie all’accumulo di valore in contanti nel corso degli anni.
Caso vita. La polizza per il caso vita assicura un capitale o una rendita se, alla data di scadenza, l’assicurato è ancora in vita. Quando sottoscrivi questa tipologia di assicurazione, versi un importo che ti verrà restituito alla scadenza della polizza insieme agli interessi accumulati nel tempo. È un’opzione assicurativa vantaggiosa se desideri garantirti un reddito aggiuntivo per integrare la tua fonte principale di entrate o per avere a disposizione un capitale in situazioni di emergenza. Questa polizza ha una durata variabile e può coprire periodi brevi, da 5 a 10 anni, o periodi molto lunghi, anche oltre i 30 anni, a seconda del tipo selezionato.
Le polizze per il caso di vita si distinguono principalmente in tre categorie. Possono essere:
- A capitale differito: alla fine del contratto viene restituito l’importo iniziale investito, aumentato dagli interessi accumulati nel tempo.
- A rendita differita: il beneficiario riceve pagamenti periodici, mensili o annuali, a partire da una data prestabilita dal contratto.
- A rendita immediata: il premio viene versato in un’unica soluzione e la rendita inizia ad essere percepita immediatamente dopo il pagamento. Questo tipo di contratto solitamente perdura per tutta la vita dell’assicurato, offrendo uno strumento pratico per gestire i risparmi nel tempo.
Mista. È un ibrido tra la polizza per il caso di morte e quella per il caso di vita. Con questa tipologia, il capitale assicurato viene erogato al beneficiario sia in caso di decesso dell’assicurato che al termine del contratto, nel caso l’assicurato sopravviva. Questo tipo di polizza offre una flessibilità unica: consente di determinare la quantità di premio destinata alla componente “caso vita” e a quella “caso morte”. In genere, l’assicurato ha la possibilità di stabilire come distribuire il premio pagato, decidendo quanto contribuirà al capitale garantito in caso di sopravvivenza e quanto al capitale erogato in caso di decesso.
Leggi anche: Assicurazione vita sul mutuo: come funziona e quale scegliere
Come scegliere il beneficiario di una polizza vita?
Il beneficiario di un’assicurazione sulla vita è la persona che può richiedere il pagamento del capitale (la prestazione in caso di morte) dopo la morte del contraente.
È possibile nominare anche più beneficiari e decidere la percentuale che ciascuno di essi riceverà al momento del decesso. Inoltre, è opportuno aggiungere beneficiari eventuali che riceveranno il capitale in caso di morte dei beneficiari primari.
Si può anche scegliere di affidare la polizza a un fondo fiduciario, talvolta definito “written in trust”. In questo modo, l’eventuale pagamento è escluso dal patrimonio del defunto (quindi non sarà dovuta l’imposta di successione) e può essere versato direttamente e più rapidamente ai beneficiari, senza passare attraverso il processo di successione.
È fondamentale aggiornare e rivedere regolarmente la scelta dei beneficiari. Ad esempio, eventi della vita come un matrimonio, un divorzio o un nuovo figlio possono influenzare le decisioni prese. Per modificare i beneficiari, occorre rivolgersi alla propria compagnia di assicurazione sulla vita e inviare un modulo di modifica del beneficiario.
Come riscuotere una polizza vita?
Quando il contraente di una polizza vita muore, i beneficiari designati ricevono il pagamento della somma assicurata, nota anche come beneficio di morte o indennizzo. Di solito, le richieste di indennizzo vengono pagate in tempi brevi, il che può essere estremamente utile se bisogna affrontare spese urgenti come quelle per il funerale.
Per richiedere la liquidazione della polizza vita bisogna cercare di contattare la compagnia assicurativa il prima possibile per informarla della morte del contraente. Anche se quando una persona cara muore le cose da fare sono tante, prima si contatta l’assicuratore e prima si può ottenere il denaro.
È probabile che il beneficiario debba compilare alcuni moduli forniti dall’assicurazione per avviare la procedura di richiesta di risarcimento, e inviare il certificato di morte, o una copia certificata. In circostanze normali, le richieste di risarcimento dell’assicurazione sulla vita vengono pagate entro 30 giorni dal ricevimento da parte dell’assicuratore di tutti i documenti necessari.
Non è necessaria una copia originale della polizza di assicurazione sulla vita per presentare una richiesta di risarcimento. È sufficiente conoscere il nome della compagnia assicurativa e contattarla.
Per questo motivo è importante informare i beneficiari dell’esistenza di una polizza e comunicare loro il nome dell’assicuratore. L’assicuratore è obbligato per contratto a pagare solo le persone indicate nella polizza.
Come già accennato, i beneficiari di un’assicurazione sulla vita non hanno alcuna restrizione sull’uso che possono farne.
Quali sono i vantaggi di una polizza vita?
In molti casi, i vantaggi di una polizza vita superano i potenziali aspetti negativi. Ecco gli elementi da considerare per decidere se acquistare un’assicurazione sulla vita sia la scelta giusta per te:
- Protezione economica per i propri cari: Questo è il principale motivo per cui sottoscrivere una polizza vita. Ti garantisce la tranquillità che, in caso di decesso, la tua famiglia non subirà difficoltà finanziarie.
- Ampia gamma di opzioni: Esistono diversi tipi di polizze vita. È generalmente possibile trovare una soluzione che si adatti alle esigenze e al budget della tua famiglia.
- Vantaggi fiscali: È possibile detrarre dall’Irpef il 19% delle spese sostenute per le polizze che coprono i rischi di morte o l’invalidità permanente pari almeno al 5% fino a 530€ all’anno. Per le polizze che tutelano persone con disabilità grave e coprono il rischio di morte, il limite è di 750€.
- Garanzia di capitale o rendita: Alcune polizze a gestione separata o vita intera prevedono una garanzia sul capitale versato o un rendimento minimo. Questo significa che, oltre alla copertura in caso di morte, possono rappresentare una forma di risparmio e di investimento, con la possibilità di ottenere un capitale o una rendita al termine della durata contrattuale. Inoltre, il capitale corrisposto ai beneficiari in caso di decesso dell’assicurato è esente da imposte di successione.
Leggi di più: Gestione separata polizza vita, come funziona
Quando conviene fare un'assicurazione sulla vita?
Se hai persone care che dipendono da te finanziariamente o hai debiti che potrebbero pesare sulla tua famiglia in caso di decesso, stipulare un’assicurazione sulla vita potrebbe essere una scelta strategica. Si tratta di una protezione finanziaria essenziale, spesso integrata in un piano finanziario ben strutturato. Molte persone scelgono di sottoscrivere un’assicurazione sulla vita per garantire che la somma assicurata possa:
- Fornire un reddito sostitutivo alla famiglia in assenza del tuo stipendio
- Coprire eventuali debiti in sospeso
- Offrire un supporto economico a un figlio con esigenze speciali
- Finanziarie le spese funerarie
- Mettere a disposizione risorse per coprire eventuali imposte di successione su patrimoni di valore
- Lasciare un’eredità.
In sintesi, le polizze vita possono essere utili per diversi motivi: per accumulare risparmio e integrare la propria pensione, tutelarsi in caso di gravi condizioni di salute o perdita dell’autosufficienza, e proteggere i propri cari e le finanze familiari dai rischi di una morte prematura.
Domande frequenti
Chi sono i beneficiari di una polizza vita?
È chi, in base alle indicazioni del contraente, ha diritto di ricevere il denaro al verificarsi dell’evento assicurato. I beneficiari delle polizze vita possono essere coniugi, figli, fratelli, amici o anche dei fondi, che devono essere nominati al momento della stipula ma che possono essere modificati in qualsiasi momento, sia con comunicazione scritta alla compagnia sia con il testamento. Alla morte dell’assicurato il beneficiario riceve il denaro investito nella polizza anche se non è erede e anche se gli eredi non sono d’accordo.
Quanto costa in media una polizza vita?
Il premio dell’assicurazione vita varia in base a una serie di fattori come l’età del contraente, il suo stato di salute, il capitale assicurato, la durata scelta, la tipologia di polizza, lo stato di fumatore o non fumatore e le sue abitudini di vita, così come la presenza di coperture aggiuntive. In media i costi si aggirano sui 30-40 euro al mese.
Chi ha bisogno di un'assicurazione sulla vita?
Se hai qualcuno che dipende finanziariamente da te, potresti prendere in considerazione l’idea di stipulare un’assicurazione sulla vita. L’assicurazione sulla vita fornisce denaro per coprire spese quotidiane, saldare i debiti e per sostenere i figli. Inoltre, se non vuoi lasciare incombenze ai tuoi cari per le tue spese funebri, l’assicurazione sulla vita può soddisfare questa esigenza.
Qual è la migliore polizza sulla vita?
Secondo una ricerca condotta da Forbes Advisor nel 2024, le migliori polizze vita sono:
1. viteSicure Temporanea Caso Morte a Capitale Costante (4.8/5)
2. MetLife Libera Mente Special (4.3/5)
3. Vitanuova Vita Caso Morte (4.3/5)
4. GenialLife Polizza vita online (4/5)
5. Intesa Sanpaolo Vita Patrimonio Garanzia 5 Anni (4/5).
Che differenza c'è tra polizza vita e polizza morte?
La polizza caso vita è una polizza previdenziale utilizzata come forma di risparmio per il futuro dell’assicurato o dei beneficiari. Prevede il versamento di un premio e, al termine, offre una rendita. Alcune polizze vita includono inoltre una clausola che, in caso di morte prematura dell’assicurato, prevede la restituzione ai beneficiari dei premi versati, rivalutati.
La polizza caso morte, invece, è scelta per tutelare i familiari da difficoltà economiche in caso di decesso dell’assicurato. Se si tratta di una polizza temporanea, non è previsto alcun pagamento se l’assicurato è ancora in vita alla scadenza. Al contrario, con la polizza caso morte a vita intera, la copertura dura per tutta la vita e i beneficiari ricevono i premi versati, rivalutati, alla morte dell’assicurato.
Come funziona il pagamento di un'assicurazione sulla vita?
I beneficiari devono presentare una richiesta di indennizzo alla compagnia di assicurazione sulla vita, inviando il certificato di morte o una copia, dopo il decesso dell’assicurato. Dopo che la richiesta è stata elaborata, i beneficiari ricevono il pagamento della somma forfettaria esentasse.
L’assicurazione sulla vita copre la morte per suicidio?
Sì, la maggior parte delle polizze vita copre la morte per suicidio, ma prevede un’esclusione che afferma che la compagnia non pagherà se l’assicurato si toglie la vita entro i primi 2 anni dalla stipula della polizza o entro i 12 mesi in caso di rinnovo.
Quanto dura una polizza vita?
Una polizza vita ha una durata variabile e, a seconda della tipologia prescelta, può coprire un periodo breve (dai 5 ai 10 anni) o molto lungo (anche superiore a 30 anni).
Chi eredita la polizza vita?
Il beneficiario di una polizza vita è la persona che riceverà l’importo previsto dall’assicurazione alla morte dell’assicurato, anche se non è tra gli eredi legittimi e indipendentemente dall’accordo degli eredi. Al momento della stipula, il contraente della polizza designa uno o più beneficiari, che possono essere indicati in modo specifico (ad esempio, “Mario Rossi”) o generico (come “i miei eredi legittimi”).
Il contraente ha la facoltà di modificare i beneficiari in qualsiasi momento dopo la stipula, tramite comunicazione scritta all’assicurazione o tramite testamento, a meno che non abbia scelto una designazione irrevocabile, rinunciando a questa possibilità.
Quanto paga l'assicurazione vita in caso di morte?
La somma che un’assicurazione vita corrisponde in caso di morte varia in base al capitale assicurato definito nel contratto. L’indennità può essere erogata in due modi:
- Capitale fisso: i beneficiari ricevono una somma di denaro fissa e prestabilita nelle condizioni contrattuali della polizza.
- Capitale variabile: l’importo erogato può variare nel tempo. Ad esempio, nelle polizze vita con componente d’investimento (gestione separata), la somma versata dipende dai rendimenti conseguiti. Spesso, comunque, viene garantito un capitale minimo versato.
Perché investire in polizze vita?
Chi decide di stipulare una polizza vita ha la possibilità di versare contributi aggiuntivi rispetto a quelli previsti dal contratto, permettendo così un incremento del capitale accumulato. Grazie alla rivalutazione annuale, è possibile ottenere una crescita continua, soprattutto in presenza di un orizzonte temporale lungo.
Un ulteriore vantaggio è l’esenzione dalle imposte di successione, in quanto i capitali delle polizze non fanno parte dell’asse ereditario e possono essere intestati a persone diverse dagli eredi legali. Le polizze che appartengono al ramo 1, cioè i contratti rivalutabili, beneficiano inoltre dell’esenzione dall’imposta di bollo dello 0,20%.
Quanto incide una polizza vita sull’ISEE?
Le polizze vita con diritto di riscatto – ossia quelle che possono essere liquidate in qualsiasi momento – devono essere dichiarate ai fini ISEE e danno diritto a una detrazione del 19%. Come stabilito dal DPCM 159/2013, modificato dal Decreto Crescita, vanno dichiarati nella DSU, e quindi concorrono nel calcolo dell’ISEE:
- i contratti di assicurazione a capitalizzazione o mista, sulla vita (bisogna dichiarare l’ammontare dei premi versati complessivamente al 31 dicembre del secondo anno precedente a quello di presentazione della DSU, al netto di eventuali riscatti);
- le polizze a premio unico anticipato (bisogna dichiarare l’importo del premio versato).
Quando l'assicurazione sulla vita non paga?
L’assicurazione sulla vita può rifiutarsi di pagare in diverse situazioni. Ecco le più comuni:
- Quando il danno subito non è coperto dalla polizza.
- Se il premio non è stato versato
- Nel caso di polizza caso morte, se l’assicurato è ancora in vita alla scadenza
- In caso di malattie non dichiarate in precedenza
- Se l’assicurato si suicida entro due anni dalla stipula del contratto
- Se le condizioni di vita e di salute del contraente sono cambiate, ma la polizza non è stata aggiornata
- In caso di decesso avvenuto mentre l’assicurato sta compiendo un reato doloso che causa direttamente la morte
- Per decessi avvenuti sul lavoro in situazioni pericolose, come l’esposizione a radiazioni
- Se il decesso avviene durante attività sportive non dichiarate alla compagnia
- Se il titolare della polizza viene ucciso da uno dei beneficiari
- In caso di abuso di alcol o stupefacenti da parte dell’assicurato
- Se l’assicurato ha rifiutato di seguire le prescrizioni mediche
- Se il sottoscrittore nasconde condizioni patologiche all’assicurazione, anche se queste sono solo fattori concorrenti della morte e non cause dirette.
Cosa succede se muore l'assicurato di una polizza vita?
La compagnia provvede a versare il capitale assicurato ai beneficiari designati nel contratto. Questi devono presentare la richiesta di liquidazione, fornendo tutta la documentazione necessaria, come il certificato di morte e una copia della polizza.
La compagnia assicurativa eseguirà una verifica per assicurarsi che tutte le condizioni siano state rispettate. Ciò include la conferma che i premi siano stati pagati e che non ci siano esclusioni applicabili.
Quanto tempo ci vuole per incassare un'assicurazione sulla vita?
La liquidazione avviene solitamente entro 30 giorni dal ricevimento di tutta la documentazione. Se il pagamento non viene erogato in questo arco di tempo, l’assicurazione è tenuta a corrispondere l’importo dovuto più gli interessi di mora.